La riunione in Provincia, gestore sotto pressione: le carte chiariscono le competenze sulle revisioni. Ma, ad oggi, non c’è richiesta di autorizzazione all’apertura
TERAMO – Mentre ai Prati di Tivo è scesa la prima nevicata della stagione, in Provincia si è tenuta una riunione tanto attesa (soprattutto dagli operatori economici della stazione turistica) quanto inutile.
Il ‘tavolo tecnico allargato’, che ha riunito gli attori protagonisti della telenovela più seguita degli ultimi anni tranne… l’oste, ovvero Marco Finori (il gestore e custode degli impianti per decisione del tribunale di Teramo), non ha potuto far molto di più che nel precedente incontro organizzato al Bim: ovvero, invitare Finori a far girare l’unico impianto in grado di farlo perché, come ha chiosato il presidente D’Angelo a fine riunione, “è nella facoltà di riaprire gli impianti“.
Che l’oste non ci fosse non è questione di secondo piano. Perchè ai Prati da tempo è ricominciato il rimpallo di responsabilità per fare di tutto per non aprire d’inverno, come accade ormai da quasi un lustro alle pendici del Gran Sasso: e avere un faccia a faccia diretto con lui, da parte di tutti gli altri protagonisti (Provincia Camera di commercio, Asbuc e sindaco), è meglio che ricominciare il triste botta e risposta attraverso i giornalisti e gli amici degli amici.
La situazione è al tempo stesso chiara ma anche complicata. Finori non ha scuse stavolta per non aprire. Anzi, da imprenditore è strano che non faccia di tutto per farlo. Ci si chiede però perchè finora, non abbia avviato le pratiche per chiedere l’autorizzazione al Coreneva per poter avviare l’esercizio dell’impianto in assetto invernale. Nella riunione al Bim, la scorsa volta, aveva citato la necessità della revisione: “Sulle revisioni degli impianti è tutto scritto dalle norme e non ci sembra che la manutenzione straordinaria scada domani – ha detto il presidente della Provincia -“.
Che significa: la revisione, secondo convenzione con la Gst, tocca al gestore. La manutenzione ordinaria per l’inverno tocca anch’essa a Finori, anche sulla base del decreto del tribunale che gli ha affidato la custodia del bene (e dunque il mantenimento nelle condizioni ottimali). Il sospetto è di trovarsi di fronte ancora una volta ad un temporeggiare per far scorrere il tempo. Ed è già fine novembre…
E per quanto riguarda la sicurezza, l’impianto non ha bisogno degli O’Bellx, perchè ha i Gasex e i paravalanghe; il Pidav è stato redatto e gli O’Bellx, come ha ribadito oggi D’Angelo, necessari per la sicurezza del bacino sciistico, “siamo pronti a restituirli alla Regione, abbiamo anche pagato la sostituzione dei tre danneggiati. Anche qui abbiamo il Comune di Pietracamela che ha ribadito anche stasera che è disponibile alla gestione di quest’impianto di sicurezza”.
Il cerino acceso, ancora una volta, è in mano a Finori.